Luoghi magici al nido: la tana e le luci
Tane, capanne e piccoli rifugi sono luoghi magici che affascinano e fanno sognare i piccoli bambini del nido.
Tane, capanne e piccoli rifugi sono luoghi magici che affascinano e fanno sognare i piccoli bambini del nido.
Il momento del pasto rappresenta uno degli aspetti più significativi della vita del bambino che frequenta il nido per vari aspetti:
– nutrizionale;
– relazionale;
– affettivo;
– comunicativo;
– di conoscenza.
Quando abbiamo aperto il nostro nido abbiamo cercato di arredarlo pensando didatticamente allo spazio. In particolare ci è piaciuta molta la pedagogia che l’azienda Isaff ha scelto e studiato per la zona pranzo del nido.
Si legge nel loro sito:
Parlare del pranzo significa … far riferimento non alla risposta ad un bisogno fisiologico ma ad un contesto polisensoriale nel quale non entrano in gioco solo il gusto, ma anche l’olfatto, la vista, le sensazioni di caldo o freddo, la consistenza ed il volume dell’alimento. Un contesto fatto anche di luci, profumi, suoni e rumori, ove il cibarsi diviene in realtà un’importante momento di interazione con gli altri. Il pasto può essere occasione di autonomia, di autoregolazione, di conoscenza, di piacere ed amicizia. E’ quindi necessario realizzare un ambiente ove gli arredi, le luci, le vicinanze e le distanze siano capaci di sostenere scambi intenzionali, produrre autonomia in una situazione calda e partecipe, ove si esplicita il significato culturale ed il potenziale cognitivo ed emotivo del pranzo.
E così Isaff ha creato delle divisorie “saliscendi” per rispondere alla necessità di isolare o dividere gli ambienti della scuola. Spesso, infatti, durante il pasto c’è confusione e risulta fondamentale dividere in sotto-aree più tranquille la sala pranzo. Queste divisorie hanno alcune caratteristiche preziose: sono temporanee, non impediscono del tutto il passaggio della luce, dividono senza appiattire l’ambiente e lasciano percepire la profondità di campo. Sono una risorsa utilissima per le educatrici!
Nel nostro nido non è presente la sezione lattanti ma se avessi dovuto pensare al delicato momento dello svezzamento avrei sposato la pedagogia e le scelte Isaff.
Lo svezzamento non è solo il passaggio da un cibo più liquido ad uno più solido e variegato, ma è anche il totale cambiamento delle posture, del rapporto col corpo dell’adulto e con il cibo stesso. L’alimento può infatti essere toccato, manipolato, portato alla bocca, con le mani o il cucchiaio, può essere gestito dal bambino da solo o con l’aiuto dell’adulto. La presenza degli altri bambini rappresenta un grande stimolo, una curiosità, un modello da osservare ed imitare. Il grande tavolo, attorno al quale possono sedersi i protagonisti del pranzo per consumare insieme un’importante rituale quotidiano, rappresenta una delle soluzioni più corrispondenti ai significati attribuiti al momento del pasto. Superfici lavabili, seggiole confortevoli ed ampio spazio riservato a ciascun bambino, pur proteggendolo dalla caduta, lo rendono particolarmente idoneo per i bambini più piccoli.
Consiglio una visita al sito Isaff, sono sicura che vi innamorerete dei loro mobili ma, sopratutto, delle scelte pedagogiche che permettono a questa azienda di trasformare lo spazio in uno “spazio che educa” e che “sostiene” il lavoro delle educatrici (non a caso i mobili Isaff sono presenti nei nidi di Reggio).
Sito Isaff: www.isaff.com
Verso i due anni di vita il bambino cambia il suo modo di giocare ed inizia ad utilizzare gli oggetti con maggiore immaginazione; si sviluppa il “gioco simbolico” nel quale il fanciullo rappresenta il mondo dell’adulto usando il proprio pensiero. Ne scaturiscono giochi molto divertenti fra cui quello dei travestimenti. In questi momenti i bambini acquisiscono la capacità di giocare con la propria immagine e la propria identità e riescono a cogliere gli elementi che rendono ogni oggetto, ogni personaggio unico: ne colgono l’essenzialità e con essa si travestono. Al bambino basta un mantello, un pezzo di stoffa preziosa, un guanto, un cappello per caratterizzarsi, per divenire, attraverso questa sorta di “oggetto transizionale”, quel personaggio che tale oggetto caratterizza (es. mantello per trasformarsi in Superman).
A volte vado al nido o alla nostra materna a salutare le colleghe e vedo i bambini in piazza con parrucche improponibili, scarpe buffe, vestiti ridicoli e occhiali di tutti i colori. Adoro osservare i bambini che giocano a travestirsi!
Con tanta fantasia e alcuni “oggetti” essenziali (io l’avevo allestito anche a casa mia quando i miei figli frequentavano la materna):
– vestiti vecchi (gonne, camicie, cappelli, mantelli, scarpe, stivali, veli, foulard, occhiali, nastri…) Personalmente consiglio anche vecchi vestiti di Carnevale. Quando abbiamo aperto la scuola avevamo acquistato dei costumi legati ai mestieri (travestimento da cuoco, dottore, vigile, fata, principessa …). Li potete trovare on line a “La città del sole” (non sono molto cari) – CittaDelSole: Catalogo Prodotti –
– uno specchio grande
– un baule o un luogo dove poter appendere gli oggetti
Se desiderate avere un angolo dei travestimenti più strutturato, vi posso consigliare quello proposto da Isaff perché è semplice, funzionale e resistente ….. e poi adoro tutti i mobili Isaff (non a caso sono presenti nelle scuole che seguono il metodo Reggio Children).
Il loro angolo del travestimento mi piace perché non è eccessivamente grande, è colorato ed oltre ad avere tutti i requisiti per essere un angolo simbolico, è anche uno spazio intimo, una casetta a misura di bimbo.
Se volete visitare il sito Isaff, cliccate qui … se sei una maestra o una mamma creativa di innamorerai di ogni loro prodotto pensato e studiato pedagogicamente in funzione delle esigenze e dell’apprendimento del fanciullo.
Fonte immagine in evidenza Pexels
Voglio presentarvi un “arredo” (termine riduttivo per questo luogo non luogo) speciale pensato per i bimbi del nido da Isaff arredi.
Questa azienda che conosco da anni (abbiamo acquistato da loro quasi tutto l’arredo del nostro nido) ha sempre dato grande importanza allo spazio inteso come terzo educatore. Ogni piccolo dettaglio è pensato pedagogicamente e didatticamente ed anche lo spazio della “nanna” è riconosciuto per la sua forza valenza relazionale ed educativa.
Scrivono nel loro catalogo.
II momento del sonno acquista al Nido una importanza particolare e richiede ancora più attenzione e sensibilità anche nei minimi particolari. Al Nido è necessario che il riposo avvenga in uno spazio dedicato, con una illuminazione indiretta e variabile e con elementi di “atmosfera” in grado di favorire il rilassamento e l’abbandono (come i carillons). La posizione del bambino – supina – rende il soffitto una superficie importante e così l’interspazio tra il lettino e il soffitto può essere abitato da oggetti pensili ed arricchito con vele di stoffa o altri elementi che contribuiscano a produrre un effetto di movimento, anche grazie ai giochi di luce che vi si possono creare. In questo caso l’elemento di arredo non ha requisiti di flessibilità e impilabilità: non deve essere riposto dopo ogni sonno e accatastato. Si privilegia piuttosto la qualità tattile e ambientale complessiva: la possibilità di creare una sorta di bozzolo, un ambiente-tana, morbido, con colori caldi, accogliente. La culla tana ha un accesso che consente al bambino di provare a gattonare anche da solo verso il suo letto e, al risveglio, avere l’impressione di non essere imprigionato.
Comunque …. anche io ci farei una dormitina in questa tana;)
Immagine della cuccia-tana tratta dal sito www.isaff.com
Quando lo spazio educa: mobili ISAFF (arredamento scolastico innovativo)