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L’uso degli occhiali a lenti progressive per i bambini: pro e contro

Quali sono i vantaggi che derivano dall’utilizzo delle lenti progressive da parte dei bambini? Gli esperti a tal proposito non sono concordi: secondo alcuni l’impiego di lenti a contatto multifocali in età infantile contribuirebbe a rallentare l’evolversi della miopia, mentre secondo altri questa possibilità deve essere oggetto di ulteriori studi e approfondimenti. Il rallentamento del progredire della miopia sarebbe dimostrato da una ricerca coordinata da un team di studiosi della Ohio State University i cui risultati sono stati resi noti attraverso il Journal of the American Medical Association. In base a quanto affermato dagli autori dello studio, ci sarebbe un effetto benefico derivante dall’uso in età infantile delle lenti progressive anche in relazione al rischio di sviluppare nel corso della vita il glaucoma, la cataratta o il distacco della retina.

La miopia: che cos’è e cosa comporta

Quasi sempre la miopia si concretizza nel momento in cui la crescita dell’occhio in lunghezza è superiore al dovuto. Ne scaturisce una condizione tale per cui le immagini che penetrano attraverso la pupilla cadono davanti alla membrana: è questo il motivo per il quale non si è in grado di mettere a fuoco. Le lenti monofocali e gli occhiali sono utilizzati al fine di correggere la miopia: essi fanno sì che le immagini giungano sulla retina in quanto modificano la loro traiettoria. Per quel che riguarda le lenti a contatto multifocali, invece, di solito esse sono prescritte ai soggetti adulti che necessitano di correggere la vista da vicino.

Lo studio americano: una nuova proposta

Ebbene, nella ricerca della Ohio State University si suggerisce l’adozione delle lenti multifocali anche per i bambini. Secondo ciò che è stato documentato dagli studiosi americani, le lenti sarebbero sì in grado di correggere la vista, ma anche – al tempo stesso – di limitare la progressione della miopia, favorendo un rallentamento del processo di allungamento del bulbo oculare. Per questo studio si è scelto di impiegare delle lenti multifocali morbide, che focalizzano la luce da lontano e da vicino attraverso due aree diverse. Le lenti monofocali, invece, permettono di correggere unicamente il difetto da lontano. È la duplice correzione che, in teoria, consente di arrestare la crescita del bulbo.

Le altre soluzioni per tenere la miopia sotto controllo

Anche l’ortocheratologia è una delle opzioni che vengono prese in considerazione per provare a tenere la miopia sotto controllo: essa prevede di utilizzare delle lenti a contatto correttive che devono essere indossate nel corso delle ore notturne, in modo che riescano a modificare la curvatura della cornea. È ritenuta affidabile anche l’istillazione di atropina in gocce a ridotta concentrazione per un periodo di tempo prolungato. Quel che è certo è che il difetto della vista della miopia è in costante aumento. Basti pensare che, solo negli Stati Uniti, nel 1971 erano miopi 25 persone su 100, mentre nel 2004 la miopia colpiva 33 persone su 100. Secondo le stime, entro il 2050 più della metà della popolazione di tutto il mondo sarà miope, anche se allo stato delle conoscenze attuali non sono ancora state individuate le motivazioni di tale tendenza.

Tutta colpa della tecnologia

Una delle ipotesi allo studio fa riferimento al carico di lavoro effettuato di fronte allo schermo dei vari dispositivi tecnologici che ormai sono parte integrante della nostra vita quotidiana, dagli smartphone ai computer. Un’altra potenziale causa potrebbe essere la diminuzione della quantità di tempo che si trascorre all’aperto in età infantile, quando gli occhi sono ancora in via di sviluppo.

La ricerca della Ohio State University: dettagli e risultati

La ricerca ha visto il coinvolgimento di poco meno di 300 bambini di età compresa fra i 7 e gli 11 anni con livelli differenti di miopia. I piccoli sono stati suddivisi in tre gruppi: uno ha usato lenti monofocali, un altro lenti multifocali per le medie distanze e l’ultimo lenti multifocali progressive. A distanza di tre anni, i bambini a cui erano state date le lenti multifocali palesavano un allungamento del bulbo oculare inferiore e una progressione della miopia più lenta. La ricerca non è comunque terminata, e continuerà al fine di verificare se, anche dopo aver finito di usare le lenti, i bambini continueranno a beneficiare dei vantaggi ottenuti.