Dettato ortografico – Il coniglio Guglielmo
E’ un mattino di luglio. Il coniglio Guglielmo dorme tranquillo sotto un tiglio. A un tratto viene svegliato dal raglio di un asino della fattoria vicina. Apre gli occhi e spicca un salto nel campo pieno di germogli.
Poi vede il pagliaio, corre, lo raggiunge ed esclama: “Quanta paglia!”
“A scuola con Fred. Grammatica e scrittura. Editrice Ardea”
Dettati ortografici – La minestra saporita
Ungere la padella con un pizzico d’olio, spezzettare un tiglio, un trifoglio, un aglio, un giglio e un bargiglio … e la minestra saporita va subito servita.
Dettati ortografici – Il coniglio Luglio
Il coniglio Luglio con la moglie, due figli e una figlia posa sulla tovaglia due sogliole e una foglia,poi piglia una pagliuzza e fa il solletico a una triglia che puzza.
- L’unicorno è un meraviglioso cavallo bianco con un corno in fronte.
- Guglielmo è il mio migliore amico.
- In Italia il petrolio scarseggia.
- I miei nomi preferiti sono Cecilia e Giulio.
- In quinta affronteremo i milioni e i miliardi, le cifre che superano le migliaia.
- “Allievo” è sinonimo di “alunno” e “scolaro”.
- Un coniglio e suo figlio mangiano i quadrifogli.
- I coniglietti sono a scuola e ascoltano la lezione.
- La mia gatta salta sul tetto di Nicoletta.
- Un gallo corre nel prato di Fiorella.
- Riccardo e Pietro costruiscono una capanna.
- La mamma trovò un canotto in soffitta.
- Ho ripassato la filastrocca “Brunello il monello”.
- Tra pochi giorni inizieranno le vacanze di Pasqua.
- Il cuoco prepara la pizza a quattro bambini.
- Cecilia e Chiara portano a scuola il quaderno a righe.
- La cintura dei pantaloni del papà è di cuoio.
- La mattina di Pasqua ho dato, con tutto il cuore un bacio alla mamma ed al papà.
- I cuochi preparano un’insalata russa.
- Il prossimo martedì, a scuola, faremo tante prove per la recita di fine anno scolastico.
- Quando eseguo la verifica sento il mio cuore battere forte.
- Durante questo mese è piovuto tantissimo: è proprio vero: aprile ogni goccia un barile!
- Questa mattina la mamma ha comprato del prosciutto cotto.
- Quattro miei amici sono andati in campagna ed hanno trovato quindici piccoli quadrifogli che portano tanta fortuna.
- A pochi passi dalla nostra scuola si trova uno scivolo gigante.
- Le parole capricciose sono quattro: cuore, cuoco, scuola, cuoio.
- Uno sceriffo molto astuto insegue un pericoloso criminale con la macchina della polizia e riesce, dopo una lunga corsa nella palude, a farlo cadere nello stagno e a catturarlo.
- La mia mamma ha quarantaquattro anni.
- Lo squalo bianco è il più grosso pesce predatore.
- Non molto tempo fa ho fatto un brutto sogno e ho avuto molta paura.
- Al mercato si sentivano le urla del pescivendolo: “Pesce fresco!”.
- L’acqua è indispensabile per la vita degli uomini sulla Terra.
- Il nostro corpo è composto in massima parte da acqua.
- L’acquedotto porta nelle nostre case l’acqua che ci serve per lavarci, pulire gli indumenti, la casa ed innaffiare le piante.
Dettati ortografici – Lucrezia la golosona (1^ parte)
Il maestro Ercole comprò un bel salamino per il pranzo. Arrivato a casa lo mise sul tavolo della cucina. La gatta Lucrezia dormiva tranquilla sul divano ed osservava rapita i pesciolini tropicali che guizzavano da una parte all’altra dell’acquario.
Lucrezia la golosona (2^ parte)
Ad un certo punto sentì un magnifico odorino: era quello del salamino posato sul tavolo della cucina. Le venne subito l’acquolina in bocca. Ercole si sedette per mangiare quando squillò il telefono. Mentre si recava a rispondere Lucrezia, più veloce di un fulmine, saltò nel piatto e gli rubò il salamino.
Lucrezia la golosona (3^ parte)
Terminata la conversazione al telefono Ercole torna in cucina, ma il piatto è vuoto. Dallo stupore e dalla rabbia al maestro è uscito persino il fumo dalle orecchie e corre alla ricerca di Lucrezia.
Lucrezia la golosona (4^ parte)
Corre di gran fretta nel giardino. La trova sotto un albero di limone che si lecca i baffi bianchi, lunghi e sottilissimi. Poi per farsi perdonare, si rotola sul terreno e fa “ron, ron”; Ercole si commuove e, ancora una volta, non la sgrida.