
Dettati ortografici scuola primaria divisi per classe – fine primo quadrimestre
Primo quadrimestre: dettati
Lo staff di Maestraemamma ha preparato dei brani da dettare. I bambini potranno scriverli sul proprio quaderno o su un foglio. Invitiamo i docenti a rileggere il brano al termine della dettatura e i bambini a fare altrettanto da soli.
TESTO DEI DETTATI ORTOGRAFICI DIVISI PER CLASSE
Prima classe (scuola primaria)
Dettato di sillabe o semplici parole
Il dettato di sillabe e di parole dipende dalle consonanti presentate nel primo quadrimestre.
Esempio:
PA – IP – PU – NU – IN – UN – LA – LE – SA – US – MI – EM – MA – TI – TU – TA …
PERA – LUNA – SOLE – SALE MARE – MURO TOPO – BUCO
Seconda classe (scuola primaria)
L’acqua del ruscello
Nell’acqua del ruscello di montagna c’era un pesciolino che guizzava tra i sassi. Giunse alla cascata e con un balzo si ritrovò nel laghetto. Si guardò attorno e rimase stupito nel vedere che intorno a lui c’erano decine di pesciolini che lo guardavano incuriositi. Uno si avvicinò e disse: – Benvenuto nel lago della felicità! -. Da allora ogni mattina il pesciolino ritrova i nuovi amici.
Costa-Doniselli-Taino, “Valutazione”, Spiga
Terza classe (scuola primaria)
Un antico albero
Certo quell’albero aveva una forma veramente strana. Sembrava quasi che i suoi rami contorti chiedessero aiuto al cielo. Le foglie pendevano verso il basso; quelle lassù in cima, invece, si innalzavano per raggiungere l’azzurro. Era un albero di più di cent’anni che segnava il confine tra la proprietà di mio zio e quella della famiglia Vivaldi.
Costa-Doniselli-Taino, “Valutazione”, Spiga
Quarta classe (scuola primaria)
A caccia di ghiri
Quella notte sull’albero sopra la mia testa comparvero due ghiri, che presero a rincorrersi con sfrenata esuberanza per il bosco, saltando da un ramo all’altro come acrobati, scapicollandosi su e giù lungo i tronchi degli alberi, con le loro code folte che, nel chiarore lunare, sembravano sbuffi di fumo grigio. Rimasi così affascinato da quelle bestiole che decisi di tentare di catturarne una. Mi dedicai a una laboriosa caccia per scovare il loro nascondiglio, ma era un’impresa disperata perché i tronchi erano cavi e in ognuno c’erano quattro o cinque buchi. Cacciai il braccio in un buco e le mie dita si strinsero attorno a qualcosa di morbido: era un piccolo gufo che, indignato per il mio modo villano, affondò i suoi minuscoli artigli nel pollice. Persi la presa e cascammo dall’albero entrambi.
F. Durrel, “La mia famiglia e gli altri animali”, Adelphi
Quinta classe (scuola primaria)
Il cassetto magico
Nella grande cucina disordinata c’era un cassetto. O meglio, ce n’erano tanti, ovviamente ma se qualcuno diceva: – La corda è nel cassetto in cucina – tutti capivano. Magari poi succedeva di non trovarcela dentro, la corda. Quello sarebbe stato il suo posto, insieme a quello di un’altra dozzina di cose utilissime che non si trovavano mai: cacciaviti, forbici, puntine da disegno, nastro adesivo, nascosti tra cianfrusaglie. Cose del genere si cercavano prima nel cassetto e poi dovunque. Il reale contenuto del cassetto era in effetti difficile da determinare: cosucce inutili, ma che nessuno aveva cuore di gettare, aggeggi che si sarebbero potuti aggiustare. E perciò pile non ancora scariche, il manico di una teiera preziosa, un lucchetto senza la chiave, biglie, spiccioli, una lampadina, un guanto fatto a maglia, il tappo di una bottiglia per l’acqua calda … Era curioso, quasi magico, ogni oggetto palesemente inutile finiva nel cassetto.
Mc Ewan, “L’inventore dei sogni” rid. e adatt., Einaudi
Classe prima – primo quadrimestre – prova di ascolto
Dettati ortografici, dettati ortografici classe seconda, dettati ortografici classe terza