
A scuola si può fare educazione civica condividendo riflessioni (#ideeinnovative da copiare)
La nostra scuola (Little England) è bilingue, questo vuol dire che il 50% dei docenti proviene dall’estero e porta con sé una didattica, una storia, un vissuto, un modi di pensare ed agire unico e diverso da quello che conosciamo.
Un giorno il maestro Andy ha spiegato ai suoi giovani alunni di classe terza ad affrontare le critiche. Ha detto loro: “Se un bambino vi “prende in giro” non vi dovete offendere, dovete sorridere e rispondere – Che bel naso che hai oggi!- In questo modo il bambino che vi scherza si concentrerà sul suo naso e sul vostro sorriso”. Ho pensato che non poteva non essere inglese Andy e che ora, anche i suoi alunni, lo sono un pochino.
Questo docente ha preparato un’ulteriore strumento per aiutare i bambini “ad essere più amici” (questa è la definizione che gli alunni hanno dato al lavoro preparato da Andy):
una grossa nuvola di carta incollata sulla vetrata del corridoio (così tutti la possono vedere) dove i bambini devono incollare dei piccoli post in cui raccontano le azioni positive dei compagni nei loro confronti.
Ogni settimana si sceglie un obiettivo (esempio generosità)
Leggere i post è divertente e mette allegria, si apprezzano le cose semplici. A volte penso che il mondo sarebbe migliore se noi adulti ci ricordassimo della nostra infanzia.
Questa idea proviene dal mondo anglosassone, è innovativa e facile da copiare, permette di fare educazione civica ogni giorno e ricorda a grandi e piccini ad osservare ed apprezzare i gesti positivi senza soffermarsi sul negativo.
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