
Signora, mi è venuto un bambino da otto e mezzo. Che faccio, lascio?
Quest’anno mia figlia ha iniziato la scuola elementare e tra qualche giorno avremo la sua prima pagella.
E’ stato molto interessante il colloquio di fine quadrimestre con le maestre ed i maestri grazie al quale abbiamo avuto i primi riscontri diretti sul suo comportamento in classe, sul suo rapporto con i compagni e su come sta rispondendo alle diverse attività previste dalle diverse materie.
Rispetto allo scorso settembre, in pochi mesi, ha affrontato tappe importanti come imparare a leggere ed a scrivere. E’ stato molto importante anche confrontarsi con gli insegnanti su quello che percepiamo noi da casa della scuola sulla base dei suoi racconti e dei suoi comportamenti.
Su tutto questo, però, si addensano delle nuvole che rendono il cielo un po’ meno sereno di come potrebbe essere. In realtà si tratta di un sola “nuvola”, anzi una Nuvola con la lettera maiuscola, ovvero la piattaforma elettronica prevista dalla Pubblica Istruzione attraverso la quale i genitori possono prendere visione di assenze, programmi svolti nelle diverse giornate, compiti da fare e, soprattutto, i voti numerici assegnati al bambino nelle diverse materie. Perché, i tempi passano ma le pagelle rimangono. Adesso con i voti anche alle scuole elementari.
Mi viene da sorridere, lo dico in senso buono, leggendo quei voti numerici così precisi, con anche il mezzo punto, assegnati alle diverse materie.
Primo perché devi essere proprio un genitori zen, e anche in quel caso il tuo equilibrio potrebbe iniziare a vacillare, per non prestare attenzione a quei numeri e non entrare nel vortice delle valutazioni numeriche, nei confronti tra i diversi voti nelle diverse date, nel paragone tra materie e… inevitabilmente nella curiosità di sapere anche le valutazioni degli altri compagni per avere un metro di paragone.
Così sento genitori confrontarsi sul “7” a Religione. Possibile? D’altronde insegnare religione non significa essere caritatevoli. Da stasera ripetizioni sulla storia di Gesù. “No, non era “acqua in succo di frutta”, era “acqua in vino”.
Poi ci sono quelli che leggono tanti “9”, che penso corrispondano al nostro vecchio “ottimo”. C’è chi fa già sogni di gloria accademica, nonostante il lunghissimo percorso scolastico che li aspetta, e guarda il tocco consegnato per il passaggio dalla scuola dell’infanzia a quella elementare immaginandosi quello della laurea. Che poi, guardando quel nove, alla fine pensi “allora perché non 10”? E ti cade l’occhio su quel 8 che rovina la media. Guardi la data del voto, perché ci sono tutte le informazioni associate anche giorno e argomento, e pensi che forse era proprio quando non stava tanto bene. Che sfortuna!
Mia figlia è rimasta alle faccine più o meno sorridenti che gli insegnanti le scrivono sul quaderno dopo aver fatto qualche verifica in classe. E lì cerchiamo di fermarci anche noi. Per loro c’è solo “sono stata brava” o “non sono stata brava”. Credo che per il momento sia bene fermarsi a quello.
La pagella sarà riassunta in un “Sei stata brava. Noi siamo contenti del tuo impegno e anche le tue maestre ed i tuoi maestri.” Aggiungendo necessariamente “magari cerca di non girarti a chiacchierare mentre la maestra parla.”
Il guest post è stato scritto da Daniele che ho conosciuto ed apprezzato per gli articoli che pubblica sul suo blog: http://www.babbonline.blogspot.it
Immagine in evidenza fonte Pixabay