Conseguenze del bilinguismo sullo sviluppo cognitivo
di Stefania Feriti docente di Scuola Primaria presso Little England Scuola Primaria Bilingue
Sono stati condotti negli anni vari studi con l’obiettivo di esplorare gli effetti del bilinguismo sullo sviluppo cognitivo del parlante. Se le ricerche più recenti offrono pareri più che positivi all’acquisizione precoce di una L2, negli anni 50 e 60 non mancarono le critiche al modello bilingue, in particolare relative proprio allo sviluppo cognitivo dei bambini bilingui rispetto ai loro compagni.
Oggi si ritiene invece che i bambini che acquisiscono precocemente due lingue sviluppino un sistema neurologico di coordinamento e controllo dei due codici caratterizzato da:
- a) intelligenza divergente e pensiero creativo: secondo gli studi condotti da Peal & Lambert il bilinguismo fornisce una flessibilità mentale più ampia, una maggiore attitudine per il ragionamento astratto e il pensiero divergente e una migliore capacità di formazione dei concetti. Uno dei modi in cui gli studiosi hanno esaminato il pensiero divergente è stato chiedere ad un bambino di elencare il maggior numero di modi possibili in cui usare un determinato oggetto. Sembra che i bilingui si siano dimostrati migliori rispetto ai monolingui perché conoscono più parole che stanno ad indicare un medesimo oggetto e in questo modo si siano dimostrati in grado di attivare una maggiore varietà di associazioni e alternative lessicali. Il fatto di dover usare continuamente due lingue e gestire l’interazione cross-linguistica sembra avere degli effetti positivi anche sull’abilità dei bilingui di immaginare idee nuove e finali alternativi, sviluppando quello che viene indicato come pensiero creativo.
- b) consapevolezza metalinguistica: si riferisce all’abilità di riflettere sull’uso della lingua e sui suoi elementi sistematici, nonché sulla capacità di riflettere sulla forma e non solo sui contenuti di un messaggio. Secondo Bialystok i bambini bilingui sono meno legati al significato specifico delle parole: per fare un esempio, di fronte ad una frase come ‘Il gatto abbaia’ i bambini monolingui rispondono che ‘non ha senso’ o ‘è stupida’ mentre i bilingui dicono ‘è stupida ma corretta!’ dimostrando di dare una particolare attenzione appunto alla forma linguistica. Questa attitudine può essere utile anche nello sviluppo dei concetti di numero e del valore simbolico legato ai numeri.
- c) controllo cognitivo e selezione attentiva: i bilingui esposti a due lingue devono essere in grado di controllare queste lingue in base all’interlocutore, e, nel caso, passare da una lingua all’altra in situazione di necessità. Prendiamo per esempio una bambina bilingue inglese-olandese, la cui madre parla olandese e il cui padre parla inglese. I genitori hanno deciso di seguire la strategia one parent-one language, parlando alla bambina ciascuno nella propria lingua. Se la bambina parla inglese con il padre e olandese con la madre, dovrà ripetutamente cambiare lingua, selezionando la lingua adatta alla situazione ed inibendo l’altra. Nel farlo la bambina dovrà monitorare le sue scelte linguistiche e in questo modo eserciterà continuamente il suo meccanismo di controllo esecutivo, il che porta, come è stato dimostrato, ad un vantaggio nel controllo cognitivo rispetto ai bambini monolingui. Un altro esempio riguarda un esperimento che ha dimostrato che durante la guida dell’auto, monolingui e bilingui che venivano disturbati da un altro compito, ad esempio parlare al cellulare, subivano tutti delle conseguenze, ma i bilingui in misura minore. In questo caso, un’esperienza linguistica mostra i suoi effetti su capacità cognitive più generali ed è questa la scoperta più sorprendente. Bialystok afferma così che i bambini bilingui dimostrano un maggiore controllo selettivo dell’attenzione, vale a dire un’abilità superiore nel focalizzare l’informazione ricercata, ignorando le interferenze.
Come si è visto, tutti gli studi più recenti dimostrano come, sul lungo periodo, siano più i vantaggi che gli svantaggi legati al bilinguismo. Gli svantaggi riscontrati nei bambini bilingui riguardano fino ad ora il possesso di un vocabolario meno ampio, una minore velocità in particolare all’inizio nel trovare le risposte giuste e delle piccole interferenze tra le due lingue. Tuttavia spesso questi svantaggi sono passeggeri e vengono ampiamente bilanciati dai vantaggi, sia in campo linguistico, sia in campo cognitivo, che abbiamo fino a qui analizzato.
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