
Come misurare la febbre senza commettere errori: 5 consigli fondamentali da seguire
Come misurare correttamente la temperatura corporea. Quale termometro è migliore? Quando si può parlare di febbre?
Cerchiamo di fare chiarezza
Misurare la febbre nel modo corretto è essenziale, per questo motivo la scelta del termometro migliore o più adatto è molto importante. Il discorso vale non solo per gli adulti, ma anche e soprattutto per i bambini e per i neonati: non di rado i genitori tendono ad andare in panico quando si accorgono che il loro figlio ha una temperatura corporea elevata, ma spesso basta conoscere qualche regola basilare per mantenere la calma e la razionalità.
È molto utile, per esempio, sapere dove applicare il termometro, quando abbassare la febbre e quando invece lasciare che essa difenda l’organismo dalle infezioni. Bisogna considerare l’alta temperatura per ciò che realmente è, ossia un meccanismo di protezione contro virus e batteri: naturalmente, è importante che non si superino certi limiti e che non si
sfoci nell’iperpiressia, ovvero la febbre eccessiva.
Come procurarsi gli strumenti più adatti: la scelta del termometro migliore
I genitori dei bambini piccoli o dei neonati devono, innanzitutto, acquistare un buon termometro, in linea con le più recenti direttive della Società Italiana di Pediatria. I più affidabili sono quelli elettronici digitali e a raggi infrarossi, in grado di garantire una misurazione precisa e rapida. Ve ne sono di tutti i tipi, da quelli classici ascellari a quelli innovativi per orecchio o addirittura senza contatto. Ciò che conta è trovare un termometro di elevata qualità, sicuro e resistente, in modo che ogni genitore possa utilizzarlo in totale tranquillità.
Esistono sul mercato diversi marchi prestigiosi, come Medel, ad esempio, leader nella produzione e distribuzione di apparecchiature medicali dedicate alla salute e al benessere di bambini, adulti e anziani. Con una soluzione di questo tipo sarà semplice misurare la febbre anche ai bimbi più irrequieti, con un margine di errore praticamente nullo.
Quando si può parlare di febbre? Una piccola guida alle temperature del corpo
È necessario informarsi in maniera adeguata riguardo i valori della temperatura corporea: non tutti i genitori, infatti, concordano sulla soglia minima a partire dalla quale si può parlare di febbre. In linea di massima, la temperatura va ritenuta normale se compresa entro i 37 °C, mentre tra i 37,1 e i 38 °C si usa la definizione di “febbricola” o “decimi”. Se il termometro comunica un valore che supera i 38 °C, allora bisogna prendere provvedimenti adatti contro la febbre, specialmente qualora si vada oltre i 40 °C. In quest’ultima circostanza, come già accennato in precedenza, il termine corretto da adoperare è iperpiressia. Rivolgersi al medico di fiducia, in una simile situazione, è fondamentale per la salute del bambino o del neonato colpito.
Dove si misura la febbre
Molti, ancora oggi, ritengono che misurare la febbre per via ascellare, orale o rettale sia la stessa cosa, ma in realtà non è affatto così. L’ultimo metodo citato, in particolare, è sconsigliato dai professionisti del settore perché troppo invasivo. Anche la misurazione tramite bocca ha i suoi pericoli: un bambino agitato potrebbe mordere il termometro e, nei frangenti peggiori, romperlo con i denti. È essenziale che i membri della famiglia del bambino malato non commettano un errore del genere.
L’ideale sarebbe inserire lo strumento sotto l’ascella del piccolo, aiutandolo magari a tenere il braccio fermo affinché il risultato sia attendibile e veritiero. Chi, nonostante tutto, vuole comunque procedere per via rettale oppure orale, deve sottrarre al valore ottenuto mezzo grado. La temperatura del retto e della bocca è un po’ più alta di quella della pelle.
Una serie di condizioni da evitare
Tutti gli esperti raccomandano di adoperare il termometro in un ambiente fresco e asciutto, privo di caloriferi, condizionatori o altri macchinari che potenzialmente determinano un aumento della temperatura. Non solo: vi sono alcuni casi in cui il termometro potrebbe riportare un valore più elevato di quello effettivo, per esempio qualora il bambino abbia appena mangiato o fatto sport. Meglio, quindi, attendere che il piccolo sia tranquillo e a riposo.
Un ulteriore dato da tenere sempre a mente è il momento della giornata in cui la febbre viene misurata. In media, la temperatura è più bassa all’alba e più alta nel tardo pomeriggio, più precisamente tra le 17.00 e le 20.00. Tale fattore dipende dal cosiddetto ritmo circadiano, e non va mai trascurato quando si tratta di calcolare il valore della febbre.
Consigli per chi preferisce i termometri a raggi infrarossi. Quale termometro è migliore?
Un eccellente termometro è quello auricolare a raggi infrarossi, utile, maneggevole e del tutto affidabile. Anche chi opta per questa soluzione, tuttavia, deve adottare alcuni accorgimenti: per esempio, il padiglione auricolare del bambino va allargato con delicatezza, e rilasciato quando lo strumento è ben posizionato. Il dispositivo, in aggiunta, va lasciato per
qualche minuto nell’ambiente predisposto alla misurazione, affinché si abitui alla stanza, e non deve mai essere collocato vicino a TV, cellulari o altri elettrodomestici di questo tipo.
In definitiva, è sufficiente conoscere qualche semplice nozione di base per comportarsi in maniera ottimale di fronte alla febbre del proprio bambino. È importante trovare il termometro giusto, sapere dove applicarlo e conoscere con esattezza i diversi valori della temperatura corporea. La stanza in cui si misura la febbre deve essere fresca e aerata e, qualora ci si serva di modelli particolari, priva di utensili elettronici. Per il resto, è fondamentale non agitarsi, trasmettere al piccolo uno stato di sicurezza e contattare subito il pediatra in caso di temperatura troppo elevata.
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