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QUEL MOMENTO CRITICO CHIAMATO ADOLESCENZA

QUEL MOMENTO CRITICO CHIAMATO ADOLESCENZA: oggi dura fino ai 24 anni?

QUEL MOMENTO CRITICO CHIAMATO ADOLESCENZA: oggi dura fino ai 24anni?

di Silvia Rosiello

Secondo lo studio del Lancet oggi l’adolescenza dura fino ai 24 anni. Ma si rischia di essere adolescenti per sempre.

Nell’arco della nostra vita una delle fasi più caratteristiche e piene di momenti di cambiamento è il periodo adolescenziale. Convenzionalmente la fascia d’età appartenente all’adolescenza è quella che va dai 12 ai 18 anni. Tuttavia oggi, le cose non sono esattamente cosi. Uno studio infatti ha affermato che nella società odierna dove tutto cambia continuamente, e si sviluppa ad una velocità incredibile, l’adolescenza inizia prima e finisce attorno ai 24 anni.

Dalla ricerca pubblicata su Lancet Child and Adolescent Health, è infatti emerso che l’adolescenza oggi arriva in anticipo. Infatti già dai 12 anni si iniziano a verificare cambiamenti corporei che rendono l’individuo non più un bambino ma appunto un “adolescente”.

Chi sono gli adolescenti?

Gli adolescenti sono tutti quei ragazzi che hanno un’ età compresa fino ai 24 anni. Il range d’età si è allargato in quanto le regole della nostra società sono cambiate. Si esce più tardi da casa, si rimanda il momento dell’indipendenza economica e si vive costantemente sotto l’occhio della trasformazione. Sia quella corporea, che quella psicologica. L’adolescente è messo alla prova dalle prime perdite, come l’immagine di sé ideale davanti alla realtà, sperimenta rotture, conflitti con i genitori e cerca costantemente un gruppo di pari in cui sentirsi se stesso. La parola d’ordine è la continua ricerca, dovuta alla perdita del mondo infantile. Non si è più bambini. Bisogna iniziare ad assumersi le responsabilità del diventare grandi.

Perché l’adolescenza va oltre i 18 anni?

Secondo gli studiosi fino ai 24 anni è il periodo in cui vi è l’irrequietezza giovanile. Successivamente, dai 25 anni in poi gli animi si placano. Beatriz Luna, psichiatra della Pittsburgh School of Medicine, afferma che dai 25 anni in poi c’è una svolta perché si lascia il nido. Si è presa in considerazione questa età anagrafica anche per altri motivi. Dal punto di vista biologico per esempio è dopo i 25 anni che si sviluppano i denti del giudizio. Inoltre la maturazione del cervello continua, non si arresta e lavora più efficacemente anche dopo i 20 anni.

Benché molti privilegi legali dell’età adulta inizino a 18 anni – aggiunge Susan Sawyer, direttore del Centro per la salute degli adolescenti del Royal Childern’s Hospital di Melbourne – l’adozione di ruoli e responsabilità adulte generalmente inizia dopo.

Quale è il lato negativo di questa adolescenza prolungata?

 Jan Macvarish, sociologo dell’University of Kent ritiene che è un pericolo considerare i giovani “adolescenti per sempre” perché si rischia di “patologizzare il loro desiderio di indipendenza” ovvero si potrebbe rischiare di tenere i ragazzi troppo al guinzaglio, non vedendo i lati positivi del diventare grandi. Non considerando che arrivati ad un certo punto tutti i bambini hanno bisogno di crescere, affrontare la turbolenta via dell’adolescenza per essere poi degli adulti con la loro indipendenza che non è una patologia, bensì un punto di forza per chi vuole farsi strada nella vita.

Immagine in evidenza fonte Pexels

 

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