
Decodificare il significato delle non parole con le mappe
Mappe mentali e concettuali: una grande risorsa per aiutare i bambini a studiare
Durante queste vacanze ho avuto il piacere di leggere “Diventare grandi … che fatica!”, un testo scritto da una mamma che narra il difficile percorso di crescita dei suoi figli. Nella parte conclusiva del testo racconta dei suoi primi approcci con le mappe concettuali da lei utilizzate per aiutare il figlio minore dislessico.
Inizialmente non comprendeva la difficoltà del figlio e, soprattutto, non sapeva come aiutarlo a studiare. Grazie all’associazione dislessia questa mamma ha iniziato a comprendere: Luca (questo è il nome immaginario del bambino) aveva bisogno di qualcuno che decodificasse il significato delle non parole, ossia delle parole astratte, quelle che nella sua mente non venivano associate a nessuna immagine.
Piano piano la mamma di Luca ha iniziato a creare delle mappe concettuali che hanno permesso a Luca di studiare. Le sue mappe sono ora raccolta in un sito di grande utilità per genitori ed insegnanti: Studioinmappa.it
Ma perché le mappe concettuali sono così utili a Luca e a tutti i bambini con DSA ?
Nella testa di Luca nomi di città, nazioni, personaggi storici … non vogliono dire nulla; per lui dire che L’Italia è un paese frazione o un comune, piuttosto che una nazione non fa grande differenza.
Le parole astratte non hanno senso e, quindi, sono difficilissime da ricordare.
Dare senso alle parole, decodificarle, ordinare il testo ed organizzarlo tramite le mappe permette al fanciullo con DSA di comprendere quello che deve studiare. Nel momento in cui riesce a comprendere, il bambino si sente motivato e il suo stato d’animo diventa positivo.
“Se non imparo nel modo in cui tu m’insegni, insegnami come io imparo”
(Bruno Tognolini)
gloria
ottimo articolo!
StefaniaR
Grazie!!!