
I sintomi comportamentali e cognitivi dell’ansia e come conviverci
L’ansia sociale si divide in fisica, cognitiva e comportamentale a seconda della reazione che dimostri allo stato d’ansia: per questo ogni stato d’ansia può manifestarsi attraverso sintomi fisici, sintomi cognitivi e sintomi comportamentali.
Sintomi comportamentali dell’ansia
1. Evitamento/Fuga (nascondi/fuggi)
Quando lasci che l’ansia prenda il sopravvento, inizi a evitare abitualmente di vivere tutte quelle situazioni difficili che scatenano la tua ansia, i cosiddetti trigger dell’ansia.
Questo comportamento di autodifesa da una parte è una soluzione all’apparenza molto sensata per controllare l’ansia, ma ha come effetto collaterale il fatto di dovere rinunciare a risolvere la radice del tuo problema e allontanarti da esperienze di vita potenzialmente molto interessanti.
Evitare di andare a un evento sociale che ti rende ansioso, non ti aiuta a gestire la tua ansia e ti toglie anche la gioia di partecipare a qualcosa che in fondo ti interessa.
Gestisci e previeni la tentazione di praticare l’evitamento.
- Riconosci a te stesso che non funziona.
Quando pensi che andare a trovare i tuoi amici ti creerà ansia e pensi di restare a casa. Pensa a quanto potresti essere ansioso per avere rinunciato a vederli…. quindi, meglio almeno divertirsi, o no? - Evitare di fare ha sempre un costo.
In che modo la tua fuga ha influenzato le tue relazioni / amicizie? Più eviti queste cose, più sarai solo e infelice. Nessuna persona è un’isola e non puoi nasconderti e aspettarti allo steso tempo che le tue relazioni prosperino. - Impara a tollerare situazioni spiacevoli. Più affronti la tua paura, meno la tua paura ti controlla.
2. Comportamenti di limitazione / sicurezza
Questo comportamento è il sosia del primo e come nel primo caso il consiglio eè di non adottarlo. Quando non eviti le situazioni sociali, ma tendi a ritirarti in te stesso e oppure metti dei muri tra te e gli altri per proteggerti, stai applicando questo modello di protezione, anche senza volerlo.
Un esempio di un comportamento di sicurezza sarebbe quello di porre a una persona un mucchio di domande in una conversazione per concentrarsi su di esse. Un altro esempio sarebbe evitare il contatto visivo per evitare di essere notato da altri. In ogni caso, questi comportamenti non sono funzionali a costruire una relazione sincera e aperta al confronto.
Cosa fare in questo caso?
- Fai l’opposto di ciò che la tua ansia ti sta dicendo. Cerca di attirare l’attenzione su di te. Dimostra la tua presenza mostrando interesse per il confronto con chi hai di fronte. Ricordati che l’unico modo per conquistare la tua paura è affrontarla.
- Presta attenzione ai comportamenti di sicurezza abituali e modificali. Spesso essere consapevoli che lo stai facendo può essere sufficiente per avviare un processo di cambiamento.
Sintomi cognitivi dell’ansia
1. Predisposizione alla negatività
E’ la tendenza a scartare esperienze positive e amplificare le capacità sociali degli altri. La ragione scientifica di ciò è probabilmente legato a dimensioni ridotte della corteccia frontale adibita a regolare pensieri ed emozioni.
Le persone che soffrono di questo sintomo pregiudizievole nei confronti della felicità, tendono a pensare troppo alle cose. Etichettano le cose come “buone” o “cattive” e quest’ultime sono per loro la maggior parte.
Chi soffre di questo sintomo avrà anche preoccupazioni e paure, oltre a problemi fisici come problemi digestivi o mal di testa.
Vuoi cambiare la tua predisposizione alla negatività e prevenire l’ansia?
- Presta attenzione a quanto spesso etichetti una situazione come negativa.
- Cerca di trovare una lettura più ottimistica, annota quanto di buono controbilancia la negatività da te inizialmente catalogata.
- Impara ad essere grato di quanto hai: scrivi un diario delle cose per cui devi essere grato.
Il pregiudizio della negatività viene affrontato attraverso l’equilibrio. Allenati a trovare il bene, oltre al male, e questa fonte di ansia si dissiperà.
2. Pensieri negativi
I pensieri negativi sono auto-valutazioni da te date a una situazione sociale o a una prestazione. Chi soffre di ansia ricorda più facilmente momenti imbarazzanti anche anni dopo che questi sono stati dimenticati da tutti gli altri.
Ti ritrovi a ricordare un ricordo che ti ha messo in imbarazzo? Provi ancora ansia a causa di questo ricordo?
Per evitare che i pensieri negativi si trasformino in credenze negative è importante intervenire con tempestività.
Ridimensiona l’importanza dei pensieri negativi attraverso queste pratiche:
- Dai un’etichetta ai tuoi pensieri negativi. Quando pensi “Sono un perdente”, prova a dire “Sto solo pensando di essere un perdente”. Dai ai tuoi pensieri il giusto peso, perché non prendano il sopravvento.
- Riconosci le distorsioni del pensiero. Quando pensi al peggio, pensa in quel momento che il peggio non è ancora avvenuto e che ti potresti anche sbagliare.
- Combatti i pensieri negativi. Non ti cullare nei pensieri negativi, contrastali e combatti per modificare uno scenario che pensi essere negativo ma che non è ancora una realtà.
- Concentrati sui tuoi punti di forza e non giudicare chi ti circonda. Inizia ad educarti a non dare giudizi feroci sugli altri e ti troverai più facilmente a non farlo neanche su te stesso. Concentrati sui punti di forza e impara a vedere il meglio in te e negli altri.
3. Credenze negative
La differenza tra un pensiero negativo e una credenza negativa è che quest’ultima è più radicata ed è qualcosa in cui credi a livello inconscio.
La maggior parte di queste credenze risalgono alla nostra infanzia o all’adolescenza e possono essere molto difficili da affrontare da soli e senza un aiuto psicologico.
Come affrontare le credenze negative?
- Scava a fondo dei tuoi problemi emotivi. Quando è stata la prima volta che hai pensato a te stesso? Dove eri? Con chi eri? Ricordare ti aiuta a mettere nella giusta prospettiva la tua convinzione e decidere se è ancora valida o superata.
- Lavora sulle tue convinzioni. Byron Katie ha un metodo basato su quattro domande: 1) è vero? 2) Sai assolutamente che è vero? 3) Come reagisci quando credi a quel pensiero negativo? Chi saresti senza quel pensiero negativo? Attraverso questo metodo la tua credenza perde peso e si trasforma in qualcosa di più leggero e gestibile.
- Riconosci che hai la possibilità di scegliere una visione diversa. Quando inizi a vedere la realtà come qualcosa di diverso da un quadro di depressione e ansietà, inizierai prendere il controllo sulla credenza negativa e sugli effetti che essa ha sul tuo presente e sul tuo futuro
Conclusione
L’ansia può manifestarsi in modo diverso in persone diverse, quindi fai ciò che funziona per te. Inoltre ricorda che non sei solo o sola e puoi sempre chiedere aiuto a uno psicoterapeuta per rendere più sopportabile il peso della tua ansia e per aiutarti a incanalare la tua vita in una direzione più consapevole delle tue forze e delle tue potenzialità, che oggi stai sottoutilizzando proprio a causa dell’ansia.
Ricordati sempre che l’ansia è qualcosa che sta accadendo dentro di te. Il vero te è la persona che affronta ogni giorno l’ansia e può superarla. È tempo di liberare il tuo vero valore ed essere più felici.
A chi rivolgersi a Milano e via skype?
La Dr.ssa Luisa Merati è un’esperta d’ipnosi regressiva e psicoterapeuta da oltre 40 Anni.
Nasce come medico internista psicologo psicoterapeuta a Milano. E’ laureata in Medicina, ha conseguito la specializzazione in Psicologia Clinica; è inoltre certificata quale esperta in ipnosi regressiva e progressiva e per la cura delle malattie psicosomatiche.
“Utilizzo l’ipnosi clinica nell’ambito della medicina psicosomatica, intesa come la disciplina che studia e cura il paziente nella sua totalità, considerando ogni patologia come risultato di una complessa interazione tra la mente e il corpo.
Sono iscritta ordine medici Milano e albo psicoterapeuti ordine medici Milano.Sono specialista in Psicologia Clinica, psicoterapeuta, esperta in ipnosi e medicina psicosomatica. Sono istruttore senior di mindfullness”.
Luisa Merati
Skype (Prometeo601)
Via Paolo Giovio 28 – Milano
ansia come affrontarla, pensieri negativi e ansia, prevenire ansia