
Errori ortografici bambini
Gli errori ortografici: cause, caratteristiche e percorsi di recupero
“Correggere i dettati, ma anche il mondo. Si può insegnare al bambino non solo a evitare l’errore, ma anche a capire che l’errore spesso non sta nelle parole ma nelle cose; che bisogna correggere i dettati, certo, ma bisogna soprattutto correggere il mondo. Questo, modestamente e con amicizia, sarà detto anche per i colleghi insegnanti, per aiutarli a non cadere – a loro volta – nel vizio professionale di scambiare un accento sbagliato per la fine del mondo”
Gianni Rodari, 2008
Errori ortografici nei bambini
Com’è noto, l’ortografia costituisce una difficoltà diffusa che, spesso, crea ansia nei genitori e negli insegnanti ed è, quindi, importante affrontarla adeguatamente durante la scuola primaria.
Alcune ricerche recenti hanno dimostrato come i normali training di recupero, basati soprattutto sulla reiterazione di esercizi, non diano risultati soddisfacenti e stabili nel tempo.
Come fare? Quali percorsi di recupero delle abilità ortografiche?
Come insegnante ho cercato di comprendere la natura degli errori di scrittura dei mie alunni ed ho fatto riferimento alla classificazione sviluppata, per quanto riguarda la lingua italiana, da Tressoldi e Cornoldi (1991).
Gli errori vengono classificati in due grosse categorie: errori fonologici ed errori non fonologici.
Tressoldi e Cornoldi spiegano come un’insufficiente acquisizione della fase alfabetica porterà il bambino a compiere errori fonologici, mentre un’insufficiente acquisizione nella fase ortografica o lessicale porterà il bambino a compiere errori non fonologici.
A queste due categorie se ne aggiunge una terza relativa al raddoppiamento della consonante e all’accento.
In queste tre categorie si possono far rientrare tutti gli errori ortografici dei bambini possibili.
Difficoltà
A seconda della sua tipologia, l’errore può quindi essere dovuto a difficoltà:
– ad effettuare un’adeguata segmentazione o analisi fonologica
– nel mantenere in memoria la sequenza fonologica per poterla tradurre graficamente in
modo corretto
– nel sistema di conversione fonema-grafema
– nelle applicazioni delle regole ortografiche
– di accesso al lessico mentale (= magazzino di immagini fotografiche delle parole).
Recupero in ortografia. Percorso per il controllo consapevole dell’errore. CD-ROM
Recupero in ortografia. Esercizi per il controllo consapevole dell’errore
CLASSIFICAZIONE DEGLI ERRORI ORTOGRAFICI BAMBINI DI TRESSOLDI E CORNOLDI
Errori fonologici
Sono tutti gli errori in cui non è rispettato il rapporto tra fonemi e grafemi:
1. Scambio di grafemi es.: – brina per prima
– folpe per volpe
2. Omissione e aggiunta di lettere o di sillabe – taolo per tavolo
– tavolovo per tavolo
3. Inversioni – li per il
– bamlabo per bambola
4. Grafema inesatto – pese per pesce
– agi per aghi
Errori non fonologici
Sono errori nella rappresentazione ortografica (visiva) delle parole senza commettere errori nel
rapporto tra fonemi e grafemi:
5. Separazioni illegali – par lo per parlo
– in sieme per insieme
– l’avato per lavato
6. Fusioni illegali – nonevero per non è vero
– lacqua per l’acqua
7. Scambio grafema omofono – squola per scuola
– qucina per cucina
8. Omissione o aggiunta di h – ha casa per a casa
– non a per non ha
Altri errori
9. Omissione e aggiunta di accenti – perche per perché
10. Omissione e aggiunta di doppia – pala per palla
CLASSIFICAZIONE DEGLI ERRORI ORTOGRAFICI BAMBINI SECONDO PROFUMO
Un’altra classificazione degli errori è quella proposta da Enrico Profumo:
a) errori fonologici (qu/gu, f/v, c/g, d/t) e grafemici (d/b, m/n, a/e/o)
Sono errori su cui l’insegnante non può intervenire più di tanto. Se non ci sono problemi reali, i
bambini li superano nel tempo spontaneamente attraverso il lavoro quotidiano di scrittura; se ci
sono danni di varia natura allora per questi errori è necessario l’intervento dello specialista.
b) errori delle regole fonografiche (sc/gn/gl/chi/ci/che /ce)
E’ un problema di apprendimento a memoria, è indispensabile la presenza o la possibilità di
consultazione dell’alfabetiere. Il bambino deve potersi aiutare con lo sguardo ogni volta che ne ha
bisogno.
c) errori delle regole ortografiche (scuola/taccuino/ a soqquadro…)
Anche in questo caso è questione di mettere in memoria attraverso lo sguardo e l’uso di tutte le
parole la cui correttezza non è deducibile dall’applicazione di alcuna regola
d) errori di tipo metalinguistico
Riguardano una incompetenza sulle funzioni delle parti del linguaggio: attaccature, staccature o
regole grammaticali vere e proprie: uso dei verbi ausiliari, accenti.
NOTA BENE
Gli errori ortografici hanno un peso diverso, a seconda che si tratti di:
– errori di tipo evolutivo: nei primi anni di scuola gli alunni hanno bisogno di esercitare queste
competenze. Un bambino che sbaglia l’ h in terza sta ancora nel percorso di apprendimento, è più
preoccupante l’errore fonologico di cui al punto a;
– disortografia: soltanto attraverso un accertamento clinico approfondito si potrà parlare di
disortografia, intesa come disturbo di tipo specifico (DSA) con una base neurobiologica che
comporta basso rendimento in scrittura rispetto all’età cronologica, al QI e al livello di istruzione
ricevuto. Per tali alunni è necessario l’uso del PC con programmi di segnalazione degli errori
ortografici e visualizzazione delle forme corrette;
– cattivi scrittori: ragazzi che, pur non presentando un disturbo specifico, in scrittura commettono
più errori della maggior parte dei loro coetanei (prestazione genericamente scadente piuttosto che
un quadro di difficoltà specifiche).
Il libro dei dettati. Esercitare e verificare le abilità ortografiche, fonetiche e fonologiche
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