
Sempre a proposito di dettati….. Come correggere gli errori di ortografia
In un precedente articolo ho recensito un libro della Erickson che apprezzo molto: “Il libro dei dettati”.
Dopo aver presentato i vantaggi e gli svantaggi del testo, ho spiegato come correggere gli eventuali errori di ortografia o fonetica, o meglio, come li correggo io.
Quando controllo i quaderni dei miei alunni metto un puntino accanto alla riga dove si trova l’errore. Il bambino, da solo, deve cercare l’errore e correggerlo riscrivendo la parola cinque volte.
Un tempo sottolineavo in rosso la parola errata, ma in questo modo evidenziavo ulteriormente il termine non corretto, che l’alunno tendeva a memorizzare al posto del vocabolo scritto nel maniera giusta.
Oggi chiacchieravo con una collega della primaria (insegnante di italiano da tanti anni) e la conversazione ha “toccato” il famoso problema di ogni maestra: come correggere gli errori di ortografia? Ma, soprattutto, come aiutare i bambini a diminuirli?
Le ho parlato del “libro dei dettati” della Erickson e della mia modalità di correzione. Lei mi ha spiegato la sua (che trovo di grande interesse): mette una crocetta in matita sotto la parola errata. I bambini cancelleranno le crocette e le parole scorrette e, da soli, la riscriveranno correttamente (devono usare le biro cancellabili). In questo modo, mi spiega lei, se il bambino deve rileggere il testo non ritrova l’errore ma solo termini scritti correttamente.
Questa tecnica di correzione dovrebbe essere adottata da tutti i docenti, soprattutto da quelli che insegnano l’ambito antropologico. I bambini, quando studiano sul quaderno e leggono e rileggono le frasi, non trovano errori e soprattutto non vedono parole scritte scorrettamente e sottolineate in rosso. In questo modo non memorizzano l’errore.
Immagine in evidenza creata con l’applicazione Canva
veneranda
Per gli argomenti di antropologia concordo in un quaderno pulito da errori facilitando così l’acquisizione dell’argomento. Per quello di italiano preferirei il puntino a inizio rigo dove è contenuto l’errore. Non mi sono mai piaciuti i quaderni perfetti privi di errori.