Dal narcisismo sano ai disturbi narcisistici
Scrive su Maestraemamma Silvia Parisi Psicologa Psicoterapeuta e Sessuologa http://www.parisipsicologatorino.com
Qual è la differenza fra narcismo sano e narcismo patologico?
Il narcisismo sano è associato all’ambizione e alla assertività.
Il narcisismo patologico, invece, si associa alla grandiosità e all’indifferenza. La tradizionale diagnosi categoriale di disturbo narcisistico, che nonostante i suoi difetti risulta essere una prima guida per il clinico, elenca i classici sintomi della grandiosità, del bisogno di ammirazione, e della mancanza di empatia.
La persona patologicamente narcisista prova abnorme invidia, mostra presunzione e arroganza, e si immerge spesso in fantasie grandiose di arricchimento, successo sociale e fama. Al di là del tema della presunzione, traspare nel narcisismo patologico, e talora appare in primo piano, un livello di autostima instabile o fragile, che il soggetto narcisista gestisce ricercando attenzione, convinto che tutto gli sia comunque dovuto.
Troviamo molte altre forme cliniche come il narcisismo svuotato di emozioni, quello amoroso, quello perverso, quello opposto traumatico, quello maligno, e poi ancora forma di narcisismo psicopatico, paranoide, auto-sprezzante, antisociale, a evoluzione delirante ingravescente, e si potrebbe continuare.
La disorganizzazione dell’attaccamento nei primi due anni di vita, che consegue al maltrattamento o alla trascuratezza da parte dei genitori e spesso seguita dallo sviluppo di strategie interpersonali dette controllanti, che possono essere affidabile mente diagnosticate in età scolare.
Narcisismo patologico: itinerari di sviluppo
Abbiamo almeno quattro itinerari di sviluppo che si dipartono dall’ attaccamento disorganizzato, e che potrebbero facilitare tipi diversi di narcisismo patologico. Una forma potrebbe essere caratterizzata da tratti di oblatività compulsiva; un’altra da ricerca di dominanza grossolana che suggerisce l’abitudine ai comportamenti infantilmente aggressivi e direttamente punitivi; una terza ricorda piuttosto i tratti di sfida tipici dell’aggressività massiva (“soffro, prova a consolarmi se ci riesci”); una quarta mescola o alterna caoticamente offerte inappropriate di affetto (oblatività coatta), manifestazioni di autosufficienza obbligata e condotte punitive miranti a controllare l’attenzione degli altri.

La maggioranza dei casi disturbo narcisistico trae origine dalla disorganizzazione precoce dell’attaccamento. Solidi dati di ricerca sono stati raccolti per l’associazione fra attaccamento disorganizzato e disturbo border-line, concettualmente correlati all’organizzazione difensiva di tipo narcisistico. La sicurezza nei rapporti precoci di attaccamento è un dimostrato fattore di protezione d’ogni rischio di psicopatologia, ma non
protegge nel 100% dei casi. Anche se provengono da esperienze sicure di attaccamento, possono incontrare sufficienti fattori di rischio per andare incontro a vari disturbi psicopatologico, incluse talune forme cliniche del disturbo narcisistico.
Ci sembra legittimo, ipotizzare che sia veicolo di narcisismo l’appartenere, fin dall’età scolare o nell’adolescenza, a bande di coetanei dediti a mostrare, con arrogante sarcasmo o violenza fisica la superiorità del proprio gruppo sugli altri. Il sistema motivazionale cooperativo-paritetico sfugge a ogni possibile coinvolgimento nelle dinamiche narcisistiche: gli scambi comunicativi fra pari, che si percepiscono reciprocamente come tali, non consentono alcuna forma (neppure benevolmente covert) di manipolazione dell’attenzione interpersonale che, come vedremo avanti e condizione necessaria per il
narcisismo.
Diversi tipi di narcisisti
I narcisisti vengono in genere categorizzarti nel tipo overt quando sono palesemente, goffamente e talora fastidiosamente alla ricerca dell’attenzione altrui, e inoltre poco capaci di empatia. I covert, invece, sembrano agire “sotto copertura” nella loro ricerca dell’altrui attenzione, apparendo modesti, riservati e assolutamente gradevoli.
Quelli in cui livello elevato utilizzano strategie sofisticate basate sulla capacità di leggere la mente degli altri (sono i covert), mentre i meno dotati nella stessa forma di intelligenza applicano strategie più grossolane, che non tengono conto del contesto e delle caratteristiche, gusti e preferenze dell’interlocutore. In altre parole, il supposto criterio diagnostico dell’assenza di empatia, che dovrebbe caratterizzare tutte le forme di
narcisismo patologico, è sintomatico solo di alcune. La capacità di empatia e ben sviluppati alcuni pazienti narcisisti: solo, essa viene usata per brevi momenti, e poi subito capovolta in uno strumento per ottenere la benevola attenzione dell’altro.