
Come ottenere il silenzio in classe? Un trucchetto per calmare una classe rumorosa
Come ottenere il silenzio in classe?
A quale insegnante non è capitato di desiderare, almeno per una volta, una bella bacchetta magica con il potere di mettere a tacere l’intera classe o di riuscire a farsi ascoltare senza dovere per forza alzare la voce per sovrastare quella degli alunni schiamazzanti? Beh… noi le nostre bacchette le abbiamo… CREATE!!!!
Con pochi ed economici materiali, seguendo semplici istruzioni dettate dalla creatività e dalla voglia di stupire i nostri bambini, abbiamo realizzato divertenti palette “parlanti”, plastificando immagini di emoticon scaricate in Internet, ingrandite col fotocopiatore, plastificate ed incollate su bastoncini di legno che abbiamo recuperato “da qualche parte” nell’armadio di arte!
Il risultato è stato grandioso!
I bambini amano imparare divertendosi, ascoltano maggiormente se stimolati con il gioco ad apprendere le regole comportamentali, ricordano più facilmente associando immagini alle richieste degli adulti e sono più collaborativi se coinvolti in modo meno convenzionale, anche attraverso l’uso di un linguaggio non verbale, ma iconografico (naturalmente avendo prima speso il tempo necessario affinchè tutta la classe sappia riconoscere i disegni associati al significato che ad essi si vuol dare, per evitare confusione e fraintendimenti…). Ed a questo punto… pronti per incominciare una nuova lezione!Certo, la reazione degli alunni non è immediata, non essendoci una voce a sovrastare le loro, ma basta qualche manciata di secondi ed a poco a poco si accorgono, da soli, che “qualcosa sta accadendo”: la lezione sta per cominciare o è ora di mettersi in fila per la ricreazione … Il tutto senza proferire parola, ma semplicemente alzando e mostrando alla classe la paletta utile in quel momento.
Buon lavoro!
Maestra Eleonora Pisano Scuola Primaria Bilingue Little England: una piccola Inghilterra trapiantata nel Bresciano
Fonte immagine in evidenza Pixabay
Maria Luisa
Però io vorrei sottolineare che la scuola non è il villaggio Valtur e che noi docenti non dobbiamo reinventare il nostro ruolo. Non siamo intrattenitori o cabarettisti, ma insegnanti, educatori. Per scherzare e giocare esistono altri contesti. La scuola è fatta per altro.
Silvia
Sono bambini… Imparano divertendosi! Il gioco è una cosa seria, diceva qualcuno ??