Imparare è un gioco da ragazzi
Amore, vieni dai, ripassiamo la grammatica!
Silenzio.
Il malcapitato ha costruito una barriera di cuscini e bloccato la porta della cameretta con la sedia. Si è acquattato tipo Vietcong con in mano la fionda caricata a biglie di metallo ed è lì, pronto in agguato a difendere la propria libertà con le unghie e con i denti.
Beh, da oggi tutto questo potrebbe cambiare. Non ci credete? Forse non avete mai vistato Parolandia, dove i pezzi del puzzle sono colorati in modo diverso, in base alla categoria grammaticale della parola: viola per i nomi, rosa per i verbi, giallo per gli aggettivi, azzurro per gli articoli, marrone per le preposizioni, arancione per gli avverbi, verde chiaro per i pronomi e verde scuro per le congiunzioni. Con altri suggerimenti colorati il bambino riconosce immediatamente le parole femminili, maschili o neutre o le parole “speciali” come i superlativi, i derivati o i nomi composti.
Oppure non avete preso un caffè con Pythagora, che permette al bambino di imparare la matematica giocando. Molto diverso dal quotidiano studio sulle pagine del quaderno o alla lavagna!
Un altro aspetto molto importante è che giocare in gruppo permette di sviluppare capacità di relazione e di risoluzione dei problemi con gli altri.
Pensate che siamo impazziti? Ma no! Sono i meravigliosi giochi didattici di creativamente che trasformano il ripasso delle materie scolastiche in puro divertimento.
Sarebbe bello che anche a scuola si potesse fare qualche lezione così, dividendo la classe in squadre e sfidandosi all’ultima risposta esatta.
Che sia un puzzle, un gioco di società o un mondo da costruire, il bambino si impegnerà per raggiungere il proprio personale traguardo e imparerà strada facendo senza nemmeno accorgersene. E studiare sarà un gioco da ragazzi.
