di Elisa Baroni
Mi presento, mi chiamo Elisa e sono mamma di una bambina di 7 anni cresciuta con un’educazione bilingue italiano – inglese grazie al metodo del format narrativo con Hocus e Lotus, creato da Traute Taeschner, professoressa di psicologia del linguaggio e della comunicazione dell’Università Sapienza di Roma.
Di Mamma Chiara
Ecco un altro suggerimento per divertirvi insieme ai vostri piccolissimi e insegnare loro qualche parola in Inglese: si tratta dei libri wipe clean della Usborne. La nota casa editrice inglese realizza, fra gli altri, dei libri per bambini in carta plastificata e dà in dotazione anche un pennarello nero con il quale realizzare le varie attività. La cosa interessante è che, terminato di leggere e giocare, è possibile cancellare ciò che si è fatto con una semplice salviettina e, la volta successiva, poter fare l’attività di nuovo. Diversamente da un classico libro di attività, con la carta plastificata, il gioco può durare all’infinito e il vostro investimento sarà sicuramente ben ammortizzato!
Le Indicazioni Nazionali per il curricolo sull’insegnamento della lingua straniera
di Stefania Feriti docente presso la scuola primaria bilingue Little England di Brescia
Nel contesto italiano, per quanto riguarda le lingue straniere, le Indicazioni per il curricolo partono da un’attenta analisi del nuovo scenario sociale e culturale. La scuola valorizza la varietà linguistica, garantendo a tutti la possibilità di apprendere lingue diverse dalla propria, la cui padronanza è una premessa indispensabile perché i contatti tra persone che appartengono a nazioni e culture diverse siano fruttuosi.
di Stefania Feriti docente di scuola primaria presso Little England primary school
Nonostante i vantaggi individuati negli articoli precedenti, esistono nell’educazione bilingue alcuni limiti e difficoltà, legati agli attori coinvolti, vale a dire gli alunni, gli insegnanti e le famiglie.
di Stefania Feriti
E’ opinione comune che i programmi CLIL e ad immersione promuovano sia l’apprendimento delle lingue straniere sia quello del contenuto insegnato attraverso la lingua. Secondo Eurydice, il CLIL in particolare contribuisce a:
di Stefania Feriti
Proviamo ad analizzare questi quesiti:
Esistono varie forme di educazione bilingue.
Cerchiamo di conoscerle.
di Stefania Feriti
Il termine educazione bilingue risulta ormai troppo generale per poter esprimere l’orientamento di un dato programma: con esso infatti si coglie solo la caratteristica principale, ossia che vi sono due lingue veicolari, lasciando nel vago altri fattori quali per esempio il contesto linguistico, le lingue usate a scuola, gli obiettivi di coloro che definiscono le politiche di uno Stato o i risultati linguistici che gli studenti ottengono al termine del loro percorso scolastico.